Come progettare una cucina: consigli e soluzioni

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La cucina è l’ambiente della casa in cui si trascorre la maggior parte del tempo e dove si svolgono molteplici funzioni. Proprio per le caratteristiche di versatilità e funzionalità, la progettazione della cucina richiede una maggiore cura e dettaglio, al fine di ottenere uno spazio che unisca sia l’aspetto estetico che l’aspetto funzionale e pratico.
Quando si progetta o si ristruttura una cucina le scelte da prendere sono molteplici, e non riguardano solo lo stile, ma coinvolgono gli impianti, gli arredi e gli elettrodomestici. Sono da valutare e controllare differenti aspetti per evitare l’insorgere di errori futuri.
Cinque step per progettare la cucina
Arredare e progettare una cucina è un lavoro complesso che richiede competenze e conoscenze specifiche. Si pensa infatti che basti un semplice programma online di arredamento per saper scegliere e progettare la propria cucina, come fossero dei mattoncini lego. La realtà è differente. Il progetto è il risultato di una ricerca attenta e scrupolosa che può essere racchiusa in cinque macro step.
Identificare la forma più appropriata a seconda dello spazio a disposizione
La “forma” da dare alla cucina è il primo elemento da considerare: può essere in linea, con isola o penisola, a ferro di cavallo ecc. Ma l’elemento principale che si deve studiare è lo spazio a disposizione per poi scegliere la forma più opportuna, e non viceversa. Questo perchè si potrebbe incorrere in errori e in valutazioni errate, mettendo a dura prova la funzionalità e vivibilità dell’ambiente.
Identificare il punto d’incontro tra l’estetica e la praticità
Fondamentale trovare il punto d’unione tra l’aspetto artistico e stilistico della cucina e le abitudini del singolo. Non esiste infatti una soluzione unica e valida per tutti. Occorre capire in principio le esigenze ed accentuarle, al fine di far si che queste possano influire, in modo positivo, sulla progettazione e sul lato estetico della cucina.
La gestione degli impianti
Tema da non sottovalutare è la gestione degli impianti. Scelto lo schema progettuale si deve pianificare e individuare la posizione dei vari elementi, nel caso di nuova cucina, o valutare la possibilità di spostarli , nel caso di una ristrutturazione, per ottenere la miglior gestione dello spazio a disposizione.
Il posizionamento degli elettrodomestici in cucina
Va di pari passo con la gestione degli impianti la scelta della posizione degli elettrodomestici, relazionate sempre alle abitudini del singolo. Ci sono però alcune regole da rispettare: se è vero che fuochi e lavello non devono essere posizionati attaccati, è anche vero che, essendo il fulcro della preparazione della cucina, non possono essere posizionati distanti. Così come il forno è sempre bene che si trovi in una posizione comoda a fornelli e lavandino, per evitare di portare le pietanze a “ spasso” per la cucina. La miglior soluzione è che questi tre elettrodomestici siano posizionati ai vertici di un ipotetico triangolo, indipendentemente dalla forma che si sceglie.
La scelta delle finiture della cucina
Ultimo elemento da valutare sono le finiture: il materiale per i top, per le ante e i paraschizzi. Argomento che avrebbe bisogno di un approfondimento a sè per la moltitudine di materiali e idee. Per quanto riguarda la scelta del top della cucina è bene scegliere un materiale che abbia buona resistenza agli urti, al calore e all’usura. Si può scegliere un materiale più innovativo come il dekton o il corian o un materiale più classico e comune come il quarzo o il laminato. Anche in questo caso la scelta è soggettiva e concorde alle abitudini. Lo stesso può valere per il paraschizzi che può essere dello stesso materiale del top, piuttosto che essere in piastrelle o non esserci proprio. Anche per le ante ci sono molte soluzioni, a seconda del materiale del mobilio si può scegliere un laminato o una versione laccata e materiale finix o in legno.
Progettare una cucina componibile
Per quanto riguarda la progettazione di una cucina componibile sono tantissime le tematiche da affrontare, qui cercheremo di dare una infarinatura generale ad un argomento molto più articolato, attraverso semplici nozioni di carattere generale, riprendendo alcuni dei punti precedentemente descritti.
Il primo tema che deve essere affrontato riguarda i componenti della cucina. Se si parla di cucina componibile i vari elementi, pensili, colonne o basi, sono caratterizzati da misure standard, che possono avere delle minime differenze a seconda del marchio produttore.
Per quanto riguarda le basi la misura standard prevede: larghezza 60 cm, profondità 60 cm e altezza 90 cm. Se parliamo di pensili le misure previste sono: larghezza 60 cm, profondità 30 cm, altezza variabile dai 40 ai 70 cm. Per quanto riguarda le colonne le dimensioni di larghezza e profondità sono pari a quelle delle basi della cucina, ma con un’altezza di 200 cm.
Definite le dimensioni minime e standard dell’arredo possiamo affrontare il tema della “forma”. Come accennato lo studio della forma e la disposizione della cucina, anche nel caso della cucina componibile, parte dallo studio dello spazio a disposizione. Data per assodata la conoscenza dello spazio possiamo identificare due macro categorie di forma: la composizione lineare e le composizioni parallele.
La composizione lineare è una delle soluzioni più diffuse, spesso condizionata dalla posizione degli impianti disposti su un’unica parete. Con questa soluzione gli elettrodomestici si sviluppano lungo un’unica linea e la dimensione minina che tale parete può assumere è di 360 cm. L’origine della misura è una semplice somma degli elementi sopra descritti, ossia 6 moduli da 60 cm. Nonostante sia la tipologia di cucina più utilizzata non è la più pratica. Infatti una delle regole della corretta progettazione di una cucina prevede che vi sia fluidità nel lavorare tra i tre punti nevralgici: il cosiddetto “ triangolo di lavoro” che per ovvie ragioni qui non viene rispettato.
La seconda categoria racchiude tutte le altre distribuzioni spaziali e fa si che venga rispettata la regola del triangolo di lavoro. Tra le soluzioni possibili troviamo la cucina a U, ovvero sviluppata su tra lati, che garantisce ampi spazi di lavoro e di manovra. Non adatta a situazione di ambienti lunghi e stretti.
La cucina ad L prevede che il mobilio venga predisposto su due lati. È la soluzione ottimale nel caso in cui venisse posizionato al centro un tavolo, permettendo così il corretto svolgimento delle funzioni.
Appartengono a questa categoria anche le soluzioni a isola e penisola. In entrambi i casi vengono posizionate delle zone di preparazione dei piatti parallelamente al resto della cucina. Perchè queste soluzioni possano essere realizzate occorre avere degli spazi abbastanza ampi che permettano il passaggio della persona e l’apertura del mobilio. Le varie soluzioni possono poi essere sommate tra loro per realizzare la cucina che più si adatta alle proprie esigenze personali e di spazio.
Un altro elemento da considerare riguarda l’aspetto ergonomico della cucina: piani di lavoro troppo bassi e pensili posizionati troppo in alto non consentono il corretto funzionamento della cucina. Proprio per questo l’altezza dei pensili piuttosto che l’altezza del mobilio segue degli standard precisi. I pensili devono stare rialzati dal piano di lavori di almeno 45 cm, fino ad un massimo di 54 cm e il piano di lavoro dovrebbe aggirarsi intorno ai 90 cm.
Pro e contro della progettazione della cucina componibile
Uno dei vantaggi principali della cucina componibile è il prezzo concorrenziale e agevolato rispetto alle cucine su misura. Un altro vantaggio sono i tempi di consegna, sicuramente più rapidi. Il contro della cucina componibile è la non flessibilità. Infatti nel caso di pareti storte, misure non simmetriche o presenza di nicchie la progettazione di tale soluzione risulta difficile, tanto che le aziende propongono sempre più la cucina su misura.
Progettare una cucina su misura
Differente è la progettazione di una cucina su misura. Nonostante valgano le regole e le soluzioni proposte fino ad ora, la cucina su misura ha il vantaggio di avere un’infinità di possibilità di personalizzazione e personificazione non solo nelle finiture ma anche nella composizione degli elementi. Con questa tipologia di cucina le misure dei pensili e delle basi possono essere varie e dipendere da caso a caso. Per comodità e per avere delle misure di riferimento uguali per tutti i produttori sempre più si assumono come nuovi valori standard i moduli multipli di 30 ( 60,90,120 cm), con la riserva di poter avere anche dei fuori misura.
Pro e contro di progettare una cucina su misura
Il vantaggio più grande è la possibilità di adattarsi a qualsiasi tipo di locale, che sia una mansarda, piuttosto che una stanza con travi o pareti non omogenee, sfruttando tutto lo spazio in larghezza e in altezza. Lo svantaggio della progettazione di una cucina su misura è il costo, più elevato della cucina standardizzata e spesso ad opera di artigiani.
Progettare una cucina in muratura
La progettazione di una cucina in muratura è una scelta consapevole e duratura, che dona all’ambiente un fascino unico. Spesso si associa la cucina in muratura ad una casa rustica o classica, non consapevoli che sempre più sta prendendo piede anche nella versione moderna.
La progettazione della cucina in muratura inizia, come per gli altri casi, con lo studio degli spazi, delle funzioni e la predisposizione degli elettrodomestici. Stabilite e concordate queste incognite si procederà con la realizzazione di muretti di contenimento e di un piano che fungerà da top della futura cucina. I muretti saranno realizzati con lo scopo di creare le nicchie all’interno delle quali verranno inseriti gli elettrodomestici e i mobili veri e propri realizzati in legno. Oltre a questi elementi è possibile realizzare anche delle mensole a sbalzo o nicchie scavate all’interno dello spessore delle pareti.
Come per le cucine su misura anche la cucina in muratura è una soluzione unica e personalizzata, pensata e progettata ad hoc per ogni singolo caso. Si tratta quindi di arredi che esulano dallo standard, che non seguono la modularità tipiche delle cucine componibili. È infatti possibile avere una cucina dalla profondità e dalla larghezza variabile a seconda delle esigenze. Un occhio di riguardo va dato agli elettrodomestici e ai dettagli: maniglie, tessuti e complementi d’arredo sono ciò che rendono una cucina in muratura personale e personalizzata. All’interno della progettazione di una cucina in muratura è possibile unire diversi materiali, come la pietra o le piastrelle in ceramica per creare delle decorazioni o da utilizzare come para schizzi. Più moderno e di grande impatto è l’utilizzo della resina o del cemento stampato.
Pro e contro di progettare una cucina in muratura
Il pro della cucina su misura è di essere assolutamente solida e robusta, fatta per resistere a lungo mantenendo il fascino nel tempo. Inoltre è adatta sia ad ambienti interni che esterni, resistendo bene all’esposizione di agenti atmosferici. Lo svantaggio principale nasce dai tempi di realizzazione molto più lunghi di una normale cucina, ma d’altro canto la sostituzione di parti di essa è impensabile. A ciò si aggiungono i prezzi non proprio economici.
Abbiamo compreso che il mondo delle cucine è in continua espansione. Esistono cucine per tutti i gusti e per tutte le tasche, ma alla base di tutte vi è la corretta progettazione. È bene affidarsi a professionisti del settore che mettono in campo le loro conoscenze ed abilità per progettare la cucina più adatta all’esigenze del cliente.
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