L’impianto di raffrescamento a pavimento

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Quando si ristruttura o acquista un’abitazione in fase di costruzione è importante, oltre che vivamente consigliato, pensare al sistema di raffrescamento della casa. Sapere in anticipo che tipologia di impianto utilizzare per raffreddare la propria casa consente di non dover più mettere mano agli impianti già fatti e tanto meno bucare e rompere i muri per inserire degli split o altri sistemi di raffrescamento.
Se si decide quindi di essere lungimiranti fin dall’inizio, vale la pena di considerare un sistema di raffrescamento a pavimento, sia in ambito residenziale che in ambito commerciale, cugino del già conosciuto e più famoso sistema di riscaldamento a pavimento.
Come funziona il sistema di raffrescamento a pavimento
Il sistema radiante a pavimento consente di riscaldare, in inverno, e raffreddare, in estate, l’abitazione con un unico impianto. L’impianto è costituito da una serie di pannelli e tubi posti a serpentina che vengono, così viene detto, “ annegati” nel massetto. Perché questa soluzione funzioni è di fondamentale importanza che la casa sia dotata di un impianto termico che funziona a pompa di calore reversibile, ovvero in grado di produrre sia acqua calda che acqua fredda, cosa che non si potrebbe avere con una semplice caldaia.
Il sistema di raffrescamento a pavimento funziona per irraggiamento, ossia il principio della fisica secondo cui un corpo caldo cede sempre calore ad un corpo freddo. Secondo questo principio quindi il raffrescamento radiante assorbe il calore degli ambienti quando la temperatura interna risulta essere superiore a quella della superficie del pavimento.
Requisiti per l’installazione di un sistema di raffrescamento a pavimento
Come abbiamo già accennato il primo requisito necessario per far funzionare questa tipologia di impianto è quella di avere un impianto termico che funzioni con la pompa di calore reversibile.
Ma questo non è l’unico elemento. Infatti il principale nemico del benessere abitativo di una casa con il sistema di raffrescamento radiante è l’umidità, il cui controllo e la cui eliminazione deve essere effettuata mediante le corrette tecnologie.
I componenti necessari al funzionamento di questo impianto sono:
- Pannelli radianti, posati a pavimento o a soffitto;
- Collettori in materiale polimerico;
- Sistema di termoregolazione;
- Sistema di deumidificazione dell’aria, volta ad eliminare l’umidità ed evitare la formazione della condensa
Tra i componenti dell’impianto bisogna porre molta attenzione al sistema di deumidificazione. Come detto in precedenza questo sistema viene installato in contemporanea all’impianto a pavimento e consente di mantenere il grado di umidità in una fascia compresa tra il 40% e il 46% e a una temperatura di 26-27 gradi a seconda del comfort desiderato, mantenendo la temperatura dell’acqua, che scorre nei tubi, intorno ai 15 gradi.
Pro e contro impianto di raffrescamento radiale
Sono numerosi i vantaggi che si possono ottenere con l’installazione di questa tipologia di impianto di raffrescamento. Vediamo alcuni pro e qualche contro di questo sistema.
PRO:
- Un unico impianto per la climatizzazione estiva ed invernale;
- Bassi costi di consumo energetico;
- Elevato comfort abitativo grazie all’omogeneità e uniformità della distribuzione del fresco in tutti gli ambienti della casa, evitando gli sbalzi di temperatura
- Sistema invisibile e silenzioso, in quanto non sono presenti i classici split
- Assenza di macchinari che possono creare ingombri negli ambienti.
CONTRO:
- Essendo sistemi con un’elevata inerzia, il loro corretto funzionamento e il minor impatto sui costi dell’energia avviene quando c’è un fabbisogno di freddo, o di caldo, costante e duraturo. Sono consigliati infatti nel caso in cui si voglia raffreddare uno spazio o un ambiente in maniera rapida;
- Non è adatto a tutti i tipi di pavimento. È bene ricordare che più il pavimento è isolante e meno energia termica viene trasmessa nell’ambiente. Ancor più attenzione deve essere fatta se si posa il parquet. È importante che l’installatore o il produttore garantiscano che la tipologia di finitura sia compatibile con il sistema radiante.
Impianto di raffrescamento a soffitto
In alternativa al sistema di raffrescamento a pavimento, soprattutto nel caso di ristrutturazioni in cui non vengono toccati i pavimenti, è possibile optare per un sistema di raffrescamento degli ambienti a soffitto.
Il principio di funzionamento è lo stesso di quello a pavimento, così come i componenti che lo costituiscono. La differenza sta nella posizione. In questo caso i pannelli radianti sono installati o in aderenza al soffitto o alloggiati all’interno di un controsoffitto.
Nella prima soluzione, in aderenza al soffitto, il circuito idraulico viene fissato al solaio mediante dei binari di supporto poi intonacati, o pre-assemblato a dei pannelli in cartongesso, poi installati a secco. In entrambi i casi lo spessore è minimo, 40-50 mm.
Costi di realizzazione e di gestione di un impianto di raffrescamento a pavimento
Scegliendo il raffreddamento a pavimento, come sistema di condizionamento, si potranno avere importanti risparmi sui consumi di energia elettrica. Se però il costo, in funzione, del sistema è più conveniente e basso rispetto all’utilizzo dei condizionatori, circa un risparmio del 25-30%.
Non si può dire lo stesso sulla realizzazione. Infatti, la posa e la messa in funzione del sistema di raffrescamento a pavimento incide circa un 30-40% in più rispetto all’impianto a radiatori, ma a differenza di quest’ultimo, il primo funziona in tutte le stagioni.
In conclusione, possiamo dire che, nonostante la realizzazione di un impianto a pavimento caldo-freddo abbia un costo maggiore di posa e manodopera, se l’abitazione è ben isolata internamente ed esternamente, avrò un risparmio energetico e una convenienza oggettiva nel corso della vita di un edificio.
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