GSE: contratto di cessione dell’energia

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Capire e comprendere il funzionamento del contratto di GSE è estremamente importante se si possiede un impianto fotovoltaico o se si ha l’intenzione di acquistarlo.

Una volta acquistato e montato l’impianto fotovoltaico, il primo step è la richiesta di connessione alla rete nazionale. La richiesta deve essere presentata, con relativa documentazione, all’Enel distribuzione che darà il suo “nulla osta” per fa si che l’impianto venga collegato e la sua energia immessa nella rete elettrica. Il corretto allacciamento è fondamentale per conteggiare in maniera corretta l’energia immessa in rete.

Che cos’è il GSE

Il GSE, gestore dei servizi energetici, è una società controllata dal Ministero dell’economia e delle Finanze che consente di scambiare energia prodotta. La tipologia di contratto che viene stipulato si definisce “Scambio sul posto” e consiste in uno scambio tra l’energia in eccesso prodotta e la sua remunerazione in denaro.

Come avviene lo “Scambio sul posto”

L’energia del proprio sistema fotovoltaico può essere utilizzata istantaneamente, utilizzando apparecchi elettrici durante le ore di luce, oppure attraverso l’autoconsumo differito, che però richiede un sistema di accumulo.
Nell’eventualità che l’energia prodotta fosse superiore a quella necessaria al fabbisogno, questa viene immessa nella rete elettrica comune e remunerata tramite il contratto sopra citato.
In parole povere lo scambio sul posto consiste in una “vendita” dell’energia prodotta nella rete pubblica, viene contabilizzata e valorizzata dal Gse che ne determina un credito monetario, denominato contributo in conto scambio (CS). Tale credito andrà a compensare e rimborsare la tariffa che l’utente paga in bolletta.
Il GSE è incaricato di gestire e contabilizzare questa attività di scambio dell’energia e rilasciando i contributi in conto scambio tramite accredito trimestrale.

Vantaggi e valore del contributo del contratto di scambio sul posto

Prima di individuare quali sono i vantaggi di questa trattativa è bene precisare che il contributo rimborsa i costi di trasporto e gli oneri generali di sistema, non consiste in uno sconto sulle bollette, cosa che verrebbe normale pensare.

Il pagamento del contributo avviene come accredito a posteriori, quindi non inserito nella bolletta elettrica, tramite due canali:

  1. Con una bolletta dedicata dal proprio gestore (Enel, Edison, Acea, ecc);
  2. Tramite un accredito a posteriori da parte del GSE del valore definito secondo i calcoli.

Come avviene il calcolo del contributo di scambio?

Per determinare l’importo da corrispondere all’utente, il GSE si basa su due elementi: le caratteristiche dell’impianto presente nell’unità abitativa e sulla quantità di energia scambiata con la rete. Il valore, quindi, dipende dal costo di prelievo dell’energia dalla rete elettrica e dal valore in euro dell’energia immessa in rete, calcolata a sua volta in riferimento a un prezzo predeterminato dal mercato, secondo la zona territoriale, i profili e le fasce orarie.

Il vantaggio dello scambio sul posto

Il massimo vantaggio si ha quando, nel periodo di un anno, l’utente immette in rete una quantità di energia elettrica pari o superiore da quella prelevata.
Nel caso in cui il valore dell’energia immessa sia superiore agli oneri sostenuti per il prelievo, il GSE determinerà un credito che si andrà a sommare al contributo dell’anno successivo.

Esempio calcolo contributo di scambio

Vediamo ora un esempio di calcolo del contributo di scambio.

Ipotizzando di avere un fabbisogno annuo di 4200 Kw, installando un impianto fotovoltaico minimo da 3kW, con produzione annua di  circa 1400kw all’anno, si avrà la seguente soluzione:

  • dei 4200 kW prodotti dal fotovoltaico nell’anno, metà verranno auto consumati;
  • 2100 kW, restanti da quelli iniziali, verranno immessi nella rete pubblica;
  • il GSE, per ogni kW immesso nella rete corrisponde un importo pari a circa 0,16 €,  iò valore del contributo sarà  quindi pari a 336 euro, ottenuto moltiplicando i kw per il corrispettivo indicato dal GSE;
  • supponendo che il costo dell’energia valga circa 0,25€ a kW, la spesa sostenuta per l’energia prelevata è di 525 euro.
  • in conclusione, partendo dalla spesa annua presente in bolletta, di circa 1050 euro, metà viene pagata con la bolletta, l’altra metà viene ripagata in parte dal contributo in conto scambio.
    In sintesi, con questo esempio, si evince che la spesa netta risulterebbe di circa 189€, con un risparmio in bolletta elevato.

A chi è rivolto lo scambio sul posto

Dal 1° gennaio 2015 possono usufruire dello scambio sul posto tutti gli impianti alimentati con energia rinnovabile con potenza fino a 500 Kw. Sono esclusi da questo vantaggio coloro che usufruiscono di incentivi per fonti rinnovabili differenti dal fotovoltaico.

Come attivare il contratto di GSE

Per richiedere il contratto, i produttori e utenti devono presentare la richiesta mediante il portale informatico del GSE entro i 60 giorni dalla data di entrata in uso dell’impianto.
Il contratto stipulato ha validità annuale, con rinnovo automatico . Il portale consente di gestire eventuali questioni tecniche, economiche e amministrative.

Lo scambio sul posto rappresenta un’ulteriore opportunità di risparmio e vantaggio economico, aggiunto alla detrazione fiscale del 50% prevista per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico.

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