Fusione catastale

fusione catastale approfondimento

Catasto, definizione

“In origine, qualsiasi rassegna di beni, anche mobili, e di possessori, allo scopo di ripartire il carico fiscale; quindi le operazioni atte ad accertare la proprietà, in particolare ai fini dell’imposta fondiaria, e, a volte, l’imposta stessa. Oggi, l’inventario generale dei beni immobili, contenente le particolarità relative alla consistenza e alla rendita censuaria dei beni stessi e alle persone o enti che ne hanno la proprietà e il possesso: crustico o fondiario, quello che riguarda i terrenicurbano o edilizio, quello che riguarda i fabbricati; cdescrittivo, se si limita alla descrizione generale dei beni rinunciando a rappresentazioni grafiche; cgeometrico, se i rilievi che vengono riportati in planimetria servono a determinare l’estensione delle proprietà; in senso generico, fareformarerinnovare il c.; mettereporresegnare a c.al catasto. Ufficio del catasto, quello dove sono conservati e tenuti aggiornati i libri catastali; spesso detto abbreviatamente il catasto.”

Fusione o accorpamento catastale: cos’è?

La fusione catastale, in quattro parole, è l’accorpamento di più mappali.
All’atto pratico, si tratta dell’unione di minimo due unità immobiliari, aventi stessa titolarità e stessa destinazione d’uso, accorpate per formarne una sola; le unità interessate devono essere adiacenti, quindi sovrapposte, o contigue, o comunicanti, o confinanti ed è necessario dimostrare che l’immobile sia effettivamente uno solo, effettuando gli eventuali lavori necessari, come, ad esempio, la variazione di aperture e passaggi, di impianti elettrici, di tramezzi.

Se tali presupposti sono rispettati, è possibile attuare la fusione, dando origine ad un’unica abitazione e godere così delle agevolazioni riservate alla prima casa (si pensi, per esempio, alla cancellazione dell’IMU).

Chi si occupa delle pratiche di fusione catastale?

A livello pratico, possono occuparsi delle pratiche di fusione catastale i professionisti tecnici abilitati, regolarmente iscritti ad Albi, quali Architetti, Ingegneri, Geometri, Periti Edili, Dottori Agronomi, Dottori Forestali e Periti Agrari limitatamente a fabbricati rurali e agrotecnici.

Come e quali pratiche presentare?

Dal 1996, la compilazione delle pratiche di fusione catastale è effettuata tramite il software DOCFA, acronimo di DOcumenti Catasto Fabbricati, che ha ovviamente subìto aggiornamenti negli anni. Nasce su volontà del Governo Italiano, con l’intento di snellire la caotica burocrazia, e viene fin da subito messo a disposizione gratuita degli Albi delle professioni tecniche, che possono scaricare gratuitamente il download del software dalla pagina ufficiale dell’Agenzia delle Entrate. Questa apparente facilità di azione, però, non deve offuscare la necessità e l’importanza che vi siano professionisti con competenze necessarie all’uso idoneo del programma; la compilazione e presentazione delle documentazioni non sono banali e richiedono specifiche competenze, vista la delicatezza dei dati che devono poi essere inviati agli uffici territoriali.

L’avvento del software non ha portato variazioni rispetto alla tipologia e il numero di modelli da presentare, semplicemente il fatto che siano telematici semplifica e velocizza l’iter; essi sono i modelli D, 1N, 2N, gli elaborati planimetrici e l’elenco subalterni (tutte documentazioni di competenza dei tecnici abilitati).

Costi e tariffe

Le spese certe e preventivabili per il catasto ammontano a euro 50,00 per ogni unità, che sia una variazione, un’integrazione, una divisione o una nuova costruzione, e ad euro 70,00 per i Diritti di Voltura (la voltura catastale è il documento da presentare per l’aggiornamento di intestazioni catastali).

Non vi sono, invece, parcelle o tariffari predefiniti per la prestazione del professionista a cui ci si rivolge; sarà questo il fattore variabile che influirà sulla spesa complessiva del servizio.

Approfondimento a cura di Andrea Zuccher, architetto che opera a Verona ed in tutta Italia.

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