Eliminare il gas metano da casa
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Inverno senza gas metano
Le vicende internazionali che vedono le chiusure dei gasdotto dalla Russia, unite a un immancabile speculazione sul prezzo del gas metano, ci fanno prospettare un inverno 2022 molto difficile: a sancire purtroppo l’inizio di una nuova crisi energetica che si trascina, inevitabilmente, una nuova crisi economica.
Il consumo del gas metano deve essere ridotto così da poter ridurre in generale il fabbisogno e rendere sufficienti le scorte attualmente disponibili.
Come ridurre del consumo di gas metano
Le soluzioni a breve termine del contenimento dei consumi sono semplici linee comportamentali, che possono sembrare scontate ma se adottate in modo generalizzato potranno abbassare del 15% la domanda di gas e, di conseguenza, contrastare l’aumento dei prezzi. Ribadendo il fatto che questi comportamenti, dettati da una situazione di emergenza, potrebbero potenzialmente entrare nella lista delle buone abitudini senza apparire alla fine poi così drastiche.
Riscaldare casa riducendo il consumo di gas metano
Chi dispone di un impianto con caldaia a gas deve, innanzitutto, ragionare nell’ottica di abbassare le temperature interne degli ambienti che si traduce nell’abbassamento dei termostati. Passare da 20 a 19 gradi non è certo un dramma, fino ad arrivare anche a 18 gradi nelle camere da letto.
Ritardare il più possibile l’accensione degli impianti di riscaldamento fino almeno a Novembre, potrebbe essere una seconda buona abitudine. Questo permetterebbe non solo di contenere i consumi, ma anche di dare modo all’organismo di abituarsi al freddo.
In quest’ottica è anche possibile utilizzare gli impianti di condizionamento estivo a ciclo inverso, questo comporterebbe uno stemperamento degli ambienti, prediligendo quanto più possibile le fasce orarie serali, essendo i costi elettrici minori.
Un’altra buona abitudine la si può adottare in cucina: partendo semplicemente utilizzando i coperchi delle pentole, prediligere inoltre l’uso della pentola a pressione e l’impiego del forno a microonde. Lo stesso non può invece dirsi per i forni elettrici che consumano molto.
4 buone ragioni per eliminare il gas metano
Autonomia energetica: vivere in un’abitazione che ha abbandonato definitivamente il gas ha come vantaggio la produzione in autonomia dell’energia, adattandola alle esigenze del singolo individuo o della famiglia.
Valore della casa: l’abitazione che si auto produce energia incrementa di conseguenza la sua efficienza energetica, e ne consegue l’aumento del suo valore immobiliare rispetto a chi dipende dal gas
Sicurezza: vivere in una casa lontana dal gas permette di incrementare il livello di sicurezza e scongiurare così gli eventuali incidenti domestici legati, per esempio, alle fughe di gas.
Risparmio immediato: le soluzioni di case senza uso di gas per il riscaldamento domestico e l’acqua calda generano un risparmio immediato e permette di tenere sotto controllo i costi.
Come sostituire il metano in vista dell’inverno, aspettando le energie rinnovabili
Nel medio periodo è inevitabile che il metano sarà gradualmente abbandonato. Per cui chi sta valutando il cambio o l’acquisto della cucina potrà orientarsi su piani cottura a induzione (elettrici) ed elettrodomestici ad alta efficienza energetica, spostando così tutte quelle attività legate al gas verso l’elettrico.
Pur con tutti i difetti e i problemi che ha generato col Superbonus si è spinto verso la così detta. Ed effettivamente chi è riuscito ad installare un impianto fotovoltaico cede poi alla rete a titolo gratuito il surplus energetico, e questo avrebbe dovuto spingere la transizione ecologica verso l’elettrico.
Soluzioni per eliminare il metano dalle case
Differenti sono le soluzioni che si possono adottare per eliminare gradualmente il metano dalle proprie abitazioni.
La pompa di calore
Una prima soluzione è l’installazione di un sistema con pompa di calore, che garantisce alte prestazioni a basse temperature. Questo sistema può e deve essere inserito nelle case di nuova costruzione, ma può facilmente essere integrato anche nelle case esistenti. Per esempio chi già dispone di impianti radianti a pavimento può pensare di sostituire la caldaia con l’impianto a pompa di calore.
Un secondo utilizzo di questo sistema può essere associato al riscaldamento dell’acqua sanitaria, in questo caso però dovrà essere dedicata esclusivamente a questa funzione.
Impianto fotovoltaico e batterie di accumulo
Come già accennato l’impianto fotovoltaico, accompagnato dalle batterie di accumulo, sono un’ottima seconda soluzione per incentivare l’energia elettrica e ridurre il consumo del gas.
Purtroppo anche il costo dell’energia elettrica sta aumentando in modo esponenziale, per cui sarà necessario far fronte anche a questo possibile aumento.
La stufa a pellet
Un altro espediente per riscaldare la casa in un momento di emergenza è quello di acquistare una stufa a pellet.
I costi sono relativamente bassi (dai 500-1000€) e l’installazione è semplice (se pur da affidare a tecnici specializzati). Consiste essenzialmente nella predisposizione di una presa d’aria dall’esterno e di una canna fumaria per l’espulsione dei gas di combustione.
La stufa è da posizionarsi lontano da materiali infiammabili, dando preferenze a locali ampi come può essere il soggiorno, a meno di avere la possibilità di realizzare un sistema canalizzato.
Le stufe a pellet (biomassa) impiegano comunque un combustibile il cui costo è destinato ad aumentare, e pur rappresentando una garanzia nei mesi più freddi (Dicembre-Gennaio) non può costituire una soluzione a lungo termine. La combustione infatti genera anidride carbonica ed è presumibile una futura inversione di tendenza.
Caldaia a biomassa
Come la stufa a pellet, anche l’installazione di una caldaia a biomassa potrebbe alleviare l’utilizzo del gas. Ma bisogno precisare che anche in questo caso l’indipendenza non è totale, poichè, a patto non si abbia a disposizione un bosco di proprietà, si dipenderà sempre da terzi. Inoltre hanno bisogno di una continua e giornaliera manutenzione e pulizia.
Il futuro: celle a combustibile idrogeno
Fino a trent’anni fa, quando si consigliava il fotovoltaico, sembrava si stesse parlando di fantascienza. I clienti mi rispondevano che l’investimento sarebbe stato alto e troppo lungo il tempo per recuperare la spesa effettuata. Ho più volte pronosticato un aumento continuo ed inesorabile dei prezzi di petrolio e gas ma nemmeno io avevo previsto un’impennata simile a causa della guerra.
L’acqua è il combustibile del futuro: in particolar modo le celle a combustibile. Questo dispositivo elettrochimico è in grado di convertire l’energia chimica in energia elettrica tramite un processo i cui l’idrogeno, combinato con l’ossigeno, si trasforma in acqua.
Nonostante l’origine risalga alla prima metà dell’800, il suo utilizzo è ancora poco conosciuto. Il funzionamento, simile a quello di una batteria elettrochimica, si basa sulla conversione diretta di energia chimica in energia elettrica tramite una reazione chimica.
Attualmente viene impiegato nel campo degli impianti di cogenerazione, ma anche su automobili, parecchi elettrici portatili e motori spaziali e navali. I vantaggi sono molteplici: funzionamento con diversi tipi di combustibile, emissioni azzerate o comunque ridotte, alti rendimenti. Lo svantaggio maggiore, motivo per cui ancora poco utilizzato è l’elevato costo d’investimento.
In ogni caso per approcciarsi a uno dei sistemi sopra descritti, e diventare più autonomi , è sempre bene fare affidamento agli esperti, che possano consigliare e aiutarti nelle scelte.
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