CRI: indice di resa cromatica
Indice
L’illuminazione degli ambienti della casa è, a tutti gli effetti, un elemento indispensabile dell’arredamento. Avere un corretto impianto di illuminazione, adatto e funzionale alle varie esigenze dell’ambiente, permette di esaltare e valorizzare gli aspetti estetici della stanza.
Nell’ambito dell’illuminazione sono molti gli aspetti e le caratteristiche da prendere in considerazione: una delle più importanti riguarda le proprietà delle sorgenti luminose, definita come resa cromatica o semplicemente RA.
Che cosa si intende con Indice di resa cromatica
L’indice di resa cromatica, o in inglese Color Rendering Index (CRI), di una sorgente luminosa indica quanto appaiono naturali i colori degli oggetti da essa illuminata.
Infatti il colore di un oggetto, soggetto ad illuminazione, non emette una luce propria, ma dipende sia da come lui stesso riflette la luce, sia dalla luce stessa che lo illumina. È quindi impossibile e sbagliato parlare di colore reale di un oggetto, in senso assoluto, senza specificare la tipologia di sorgente luminosa che lo illumina.
Se dovessimo dare una definizione di resa cromatica, potremmo dire che è un valore numerico rappresentante la capacità di una sorgente luminosa di restituire e riflettere la tonalità cromatica ed i colori di un determinato oggetto.
Come funziona la resa cromatica?
Come detto, i colori sono il risultato dello spettro della luce visibile. Il sole, che rappresenta la principale fonte di luce naturale, invia una luce bianca contenente lunghezze d’onda di colori differenti: rossi, arancioni, gialle, verdi, blu e viola. Quando la luce solare colpisce l’oggetto, questo in parte assorbe le lunghezze d’onda e in parte le riflette e rimbalza indietro. Il colore che ritorna è il colore apparente e reso ai nostri occhi.
Cos’è il CRI
Il Color rendering index (acronimo appunto di CRI), ovvero indice di resa cromatica, si basa su una scala di misurazione che va da 0 a 100, dove lo 0 rappresenta il minimo e il 100 il massimo valore di resa della luce naturale sull’oggetto. I parametri su cui si basa la resa cromatica sono stati introdotti a partire dal 1960 in seguito ad un esperimento dell’Autorità internazionale sulla Luce, l’Illuminazione ed il Colore, che rese ufficiale il range di misurazione da 0 a 100.
Come utilizzare le luci secondo la resa cromatica.
La migliore tipologia di luce, che permette una resa cromatica dell’oggetto il più naturale possibile è la luce a LED, con un CRI medio di circa 80. Questo comporta che la luce a Led è in grado di esaltare i colori e la naturalezza dell’oggetto illuminato, donando brillantezza, profondità cromatica.
In base al luogo di applicazione di queste luci è consigliato utilizzare differenti sorgenti luminose che permettano di essere funzionali al luogo.
Come scegliere l’indice di resa cromatica corretto
Esistono cinque differenti classi di resa cromatica tra cui scegliere, a cui corrispondono differenti ambienti e locali.
- Il gruppo 1A, per i locali con RA superiore a 90, per esempio, nei locali come ospedali, studi medici, ambulatori e musei;
- La categoria 1B, con un indice di resa cromatica leggermente inferiore compreso tra 80-89, per scuole, uffici e ambienti domestici;
- Il gruppo 2, per spazi come palestre e corridoi, dove la sorgente luminosa può avere un RA ancora inferiore, compreso tra i 60 e i 79 RA;
- La classe 3, per spazi di lavoro come magazzini, officine meccaniche ed interni industriali, dove si può arrivare fino ad una sorgente luminosa con resa cromatica di 40 Ra;
- Il gruppo 4, per zone di cantiere, parcheggi, banchine, che non necessitano di luci molto forti e quindi si possono scegliere delle sorgenti luminose con un indice di resa cromatica molto bassa, compresa tra i 20 e i 40 RA.
Come scegliere la corretta lampadina
Nel scegliere la tipologia di sorgente luminosa è importante tener conto del rapporto tra la qualità e il consumo energetico della lampadina stessa. Tra le differenti tipologie di luci in commercio, sono da tenere in considerazione le lampade a incandescenza alogene. Queste hanno una migliore resa cromatica, con un punteggio CRI perfetto, pari a 100. La perfetta resa cromatica consente di vedere i colori in maniera più accurata e realistica. Hanno però lo svantaggio della bassa efficienza energetica ed una vita più breve, stimata intorno alle 2000 ore.
Le lampade a risparmio energetico invece offrono una buona alternativa, nonostante un più basso indice di resa cromatica, circa 80 Ra. Hanno una buona efficienza energetica, che si aggira intorno alle 6000 ore.
La soluzione ottimale, con il miglior rapporto tra qualità e consumo sono le luci a LED. Le luci a LED hanno impiegato più tempo per arrivare alla loro miglior forma, a causa dell’estremità infrarossa dello spettro. Ma grazie ai progressi fatti dagli anni ‘90, oggi tali luci sono in grado di riflettere i colori in maniera più accurata. Raggiunge fino a 90 RA, con una durata di oltre 40000 ore e adeguandosi perfettamente all’uso domestico.
Come per ogni ambito è bene farsi consigliare da esperti del settore, che possano indicare le giuste lampadine da utilizzare attraverso un corretto e dettagliato elaborato grafico di illuminotecnica.
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