Come funziona l’impianto di recupero delle acque piovane
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L’idea di avere una casa green ed eco sostenibile è un desiderio di molti. Ciò comporta che è fondamentale investire su sistemi che permettano di massimizzare l’utilizzo delle risorse. Uno di questi sistemi è l’impianto di recupero delle acque piovane.
Come e perché installare un impianto di recupero di acqua piovana
L’utilizzo dell’acqua piovana è un concetto tutt’altro che nuovo. Il sistema di raccolta dell’acqua era già utilizzato dagli antichi romani. L’abitazione tipica romana si sviluppava attorno ad un patio coperto, al centro del quale, in corrispondenza del compluvium, ovvero l’apertura sul tetto, trovava posto l’impluvium, una vasca di forma quadrata, a fondo piatto, progettata per raccogliere l’acqua piovana. L’impluvium romano era incassato nel terreno ad una profondità di circa 100 centimetri rispetto al piano del pavimento e solitamente era collegato ad una cisterna nella quale veniva immagazzinata l’acqua in eccesso , a cui si poteva ricorrere in momenti di necessità.
Oggi l’utilizzo dell’acqua piovana può essere , ed è, un ottimo alleato per ottimizzare e risparmiare sull’uso dell’acqua potabile delle nostre case. La quale, se opportunamente filtrata, può essere riutilizzata sia per innaffiare il giardino che per la pulizia della casa.
Come funziona il sistema di raccolta dell’acqua?
Il funzionamento, indipendentemente dalla specifica tipologia ed utilizzo, segue sempre lo stesso principio di fondo. L’acqua viene raccolta, filtrata, conservata in cisterne e poi rimessa in circolazione mediante un sistema di tubazioni e pompe di prelievo.
Composizione del sistema di recupero acque piovane
Un impianto di recupero delle acque piovane, banalmente convoglia attraverso uno o più pluviali l’acqua dei tetti in un serbatoio.
L’impianto è composto da determinati elementi: serbatoio di accumulo, filtri per tubazioni pluviali e pompa di prelievo dell’acqua.
I primi hanno il compito di immagazzinare l’acqua che viene raccolta, possono essere posizionati fuori terra od interrati , ma in ogni caso devono essere in grado di resistere alle intemperie, agli agenti atmosferici e ai possibili sbalzi di temperatura.
Il secondo elemento, ovvero i filtri, hanno il compito di ripulire l’acqua piovana raccolta e farla fluire nelle tubazioni.
Per ultima la pompa di prelievo che, come dice il nome, preleva l’acqua del serbatoio e la immette nel sistema dedicato.
Oltre a questi elementi fanno parte dell’impianto di raccolta anche il sistema di tubazioni che permette di portare l’acqua alle utenze interessate e la centralina elettrica, necessaria per gestire i sensori di livello, la pompa e i vari componenti elettrici e valvole.
La dimensione dell’impianto deve essere valutato a seconda delle esigenze e di una serie di parametri che hanno a che fare non solo con il fabbisogno idrico della casa, ma anche della piovosità dell’area, la superficie di raccolta e il materiale di cui è composta la superficie.
Inoltre è da tenere in considerazione il posizionamento dell’impianto rispetto alla fognatura pubblica, in quanto una possibile quantità di acqua piovana in eccesso può essere drenata all’interno della fognatura pubblica. Per una maggiore accuratezza e sicurezza sarebbe bene avere un doppio impianto: quello di raccolta e quello della rete idrica tradizionale, sia per avere acqua nei periodi di siccità, sia per avere acqua potabile. In alcuni casi è possibile anche rendere potabile l’acqua piovana raccolta, ma questo comporterebbe l’uso di differenti filtri e composti chimici, nonché un costo maggiore di realizzazione.
Benefici del sistema di recupero dell’acqua piovana
Il sistema di raccolta dell’acqua comporta notevoli benefici, in termini di ottimizzazione delle risorse a disposizione . In particolar modo ti permette di:
- Preservare l’acqua a disposizione. In tal modo si evita lo spreco di risorse idriche potabili;
- Risparmiare in bolletta. I costi dell’acqua salgono in modo esponenziale se si utilizzaa l’acqua potabile per funzioni differenti.
Come riutilizzare l’acqua piovana per uso domestico
Non tutte le attività domestiche necessitano l’uso di acqua potabile. L’acqua piovana può essere utilizzata per differenti scopi, se prima depurata attraverso i corretti filtraggi.
Può essere impiegata per:
- scarichi WC
- lavatrice
- lavaggio auto, pavimenti
- irrigazione di giardini e piante
- condizionatori e pome di calore
Limiti legislativi per la raccolta e riutilizzo dell’acqua piovana
Dal punto di vista legislativo bisogna fare una distinzione tra utilizzo interno ed esterno. A livello esterno non vi sono limiti all’utilizzo dell’acqua, mentre l’utilizzo interno alla casa è necessario non sia destinato al consumo alimentare. Se si utilizza acqua piovana all’interno dell’abitazione è necessario presentare una dichiarazione in comune prima di qualsiasi uso e devono essere rispettate determinate condizioni di manutenzione della rete, dei serbatoi, dei filtri e degli altri elementi che ne fanno parte.
In generale, per evitare di incorrere in sanzioni il consiglio è quello di rivolgersi sempre a persone esperte e del settore.
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