Come adattare un bagno per disabili
Indice
Vi sono normative di riferimento che regolano la progettazione del bagno per disabili, sia esso pubblico o privato; nel caso di ambito privato, ulteriori indicazioni precise sono state delineate dal Centro di Adattamento dell’Ambiente Domestico (CAAD).
In linea generale, la normativa per bagni disabili precisa che: vi sono misure minime standard da seguire, dove è sicuramente necessario anteporre la praticità e la razionalità all’estetica, pensando alle effettive esigenze della persona disabile o anziana o con mobilità ridotta. Bisogna però riconoscere che, la sempre maggiore attenzione – anche legislativa – in tale ambito, sta portando le aziende produttrici alla realizzazione di sempre più prodotti, curati anche a livello estetico, con dimensioni e forme modificate per ogni esigenza, e utilizzando materiali idonei.
Bagni disabili misure
Tali nozioni standard possono essere tenute in considerazione sia nel caso si abbia a che fare con la modifica o realizzazione del bagno per disabili in edificio privato, sia pubblico; è ovvio che, nel caso di dimora privata, le attenzioni saranno poi diversificate, in base alle esigenze e ai gusti personali, ma le linee guida riportate nelle normative restano da considerarsi ugualmente valide in entrambi i casi. Dimensioni minime bagno disabili
- Un bagno, con doccia, idoneo ad assolvere le possibili limitazioni motorie del soggetto ipotizzato, deve misurare minimo 180×180 cm;
- Un bagno, senza doccia, idoneo ad assolvere le possibili limitazioni motorie del soggetto ipotizzato, deve misurare minimo 140×180 cm;
- La larghezza minima dei passaggi che conducono al bagno (corridoi, antibagno) è fissata a 150 cm;
- La porta di accesso, da considerarsi con battente apribile verso l’esterno del bagno, deve avere una luce minima di 85 cm e deve essere dotata di maniglia o maniglione ad un’altezza di 80 cm da terra;
- Qualora i muri lo permettano, si può ipotizzare una porta a scomparsa;
- La pavimentazione deve essere anti-sdrucciolo;
- I rubinetti devono essere o a leva o dotati di fotocellula;
- Lo spazio di manovra necessario all’accostamento ed al trasferimento laterale dalla sedia a rotelle alla tazza WC e al bidet (se previsto, non obbligatorio) deve essere minimo 100 cm misurati dall’asse dell’apparecchio sanitario;
- È bene che WC e bidet siano sospesi ed è necessario che si trovino ad una distanza minima dalla parete di 40 cm. Se, invece, la distanza fosse maggiore di 40cm, allora bisognerà provvedere al posizionamento di maniglioni e/o corrimano, che consentano il trasferimento;
- Solitamente le dimensioni di un wc per disabili sono standard: sporge dal muro di 75-80 cm, per permettere di accostare la carrozzina;
- Lo spazio necessario all’accostamento frontale della sedia a rotelle al lavabo, preferibilmente sospeso, deve essere minimo di 80 cm misurati dal bordo anteriore del lavabo;
- Il lavabo deve essere posizionato ad una distanza da terra di 80 cm e di altrettanti 80 cm deve essere la distanza del bordo anteriore del lavabo fino al muro.
- Lo spazio necessario all’accostamento laterale della sedia a rotelle alla vasca, deve essere minimo di 140 cm lungo la vasca con profondità minima di 80 cm;
- È possibile che il bagno sia dotato di doccia e non di vasca: in tal caso la doccia dovrà avere profondità minima di 80 cm, dovrà essere dotata di sedile ribaltabile e il piatto doccia dovrà essere alla stessa identica quota del pavimento.
Ogni concetto sopra riportato mira, fondamentalmente, alla riduzione generale degli ingombri: avere una porta a scomparsa o che si apra verso l’esterno del bagno, garantisce che l’ambiente non venga ingombrato dall’arco che la porta disegna a terra quando viene aperta; avere sanitari sospesi, garantisce che la carrozzina possa manovrare nelle vicinanze di essi, senza che la sua manovra venga impedita; la doccia a raso terra, consente che non vi siano piccoli cambi di quota che possono essere pericolosi e insormontabili per il soggetto diversamente abile; e così via…
Suggerimenti per l’adattabilità di un bagno esistente
La premessa opportuna è data dal fatto che, ovviamente, le possibilità, il grado di libertà e le esigenze, variano se ci si trova in ambito pubblico o privato; nel secondo caso variano anche in base al grado e al tipo di disabilità con cui si ha a che fare, avendo la facoltà di focalizzarsi sulla specifica tipologia di disabilità.
Spazio di manovra
L’ingombro medio di una carrozzina è compreso tra i 70 e i 75 cm, quindi, ipotizzando la rotazione della stessa, si raggiungono i 150 cm; perciò, durante una eventuale riorganizzazione di un bagno, considerare una circonferenza di 150-170cm, garantisce di soddisfare le variabili relative allo spazio di manovra.
Pavimentazione
Sul mercato sono reperibili rivestimenti e piastrelle certificati antiscivolo, con differenti gradi di aderenza in base alle esigenze.
WC
È possibile adattare il wc alle esigenze, installando un alzawater, strumento che accompagna il soggetto con difficoltà motorie nell’alzata e seduta verso il wc. Sul mercato ne esistono di manuali e motorizzati, dotati o meno di braccioli fissi.
Maniglioni antiscivolo
Dispositivi semplici da fissare lungo le pareti o all’interno di doccia o vasca, garantiscono appoggio e sostegno al soggetto in difficoltà.
Lavandini e rubinetteria
Nel caso del lavandino con colonna, è bene considerare la possibilità di sostituzione con uno sospeso. A cui abbinare il rubinetto a leva, da preferire rispetto al miscelatore.
Vasca
È possibile adattare vasche già installate, effettuando un taglio sul lato e inserendo lo sportello; da non dimenticare anche l’aggiunta della seduta.
Doccia
È possibile asportare il piatto doccia già presente e sostituirlo con uno a raso terra, abbinando – anche in questo caso – l’inserzione della seduta.
Approfondimento a cura dello staff di Inside Project, studio di architettura ed architetto Verona ed in tutta Italia.
Bagno disabili obbligatorio: quando è previsto?
Il bagno per portatori di handicap è un elemento imprescindibile quando si tratta di abbattimento delle barriere architettoniche, e integrazione dei disabili all’interno della società. Inoltre costituisce un obbligo di accessibilità quando si tratta di attività commerciali dove vi è la vendita e la somministrazione di bevande e cibi, in particolar modo per i locali con una superficie di sosta, aperta al pubblico, uguale o maggiore a 250 mq.
Per quanto riguarda invece i locali di dimensioni minori, locali take-away o locali pubblici situati nei centri storici, le indicazioni per il bagno possono variare.
Nel caso di superfici minori, in cui non è possibile prevedere un bagno dedicato, è possibile integrare il bagno disabili ad uno preesistente, sempre nel rispetto delle normative e misure sopra elencate. Nel caso di locali “mordi e fuggi”, come gelaterie, take-away ed altro, dove non è previsto il servizio al tavolo, non è obbligatorio avere un bagno disabili. Unica eccezione alla normativa sono i locali situati nei centri storici: in questo caso, poichè difficilmente si può intervenire sulla struttura dell’edificio per modificare la conformazione dei servizi igienici, è concesso usufruire di precise deroghe stabilite dai Comuni.
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